FAQ

Cosa si intende con il termine wet cleaning?

Il wet cleaning è un procedimento utilizzato per il lavaggio professionale ad acqua di indumenti e tessuti delicati (in particolare capi di abbigliamento esterno) senza l’impiego di solventi organici.

Gli indumenti e i tessuti delicati o addirittura non lavabili sono lavati in un bagno d’acqua di volume ridotto con un’azione meccanica che alterna brevi impulsi compressivi a lunghe fasi di riposo. I nuovi prodotti della linea LANADOL impediscono il ritiro dei tessuti, riducono la tendenza delle fibre naturali a rigonfiarsi in acqua e ne aumentano la scorrevolezza superficiale mediante agglomerazione dei colloidi. La strizzatura avviene mediante centrifugazione a velocità estremamente elevata all’interno di apposite lavatrici ad acqua.

La successiva asciugatura è effettuata da asciugatrici a tamburo dotate di sistemi di controllo e misurazione intelligenti, che consentono di asciugare i tessuti fino a un determinato livello di umidità residua così da proteggerli e preservarne la qualità.

Quali sono le differenze rispetto al lavaggio a secco con solventi?

Poiché il lavaggio e l’asciugatura avvengono in macchine separate, lo sforzo aggiuntivo richiesto dal wet cleaning è quello di trasferire la biancheria da una macchina all’altra. Nelle moderne macchine lavasecco, invece, i capi vengono trattati con un procedimento a ciclo chiuso di tipo “dry to dry”, ossia entrano ed escono asciutti dalla macchina al cui interno vengono sia lavati che asciugati. Il vantaggio offerto dal wet cleaning risiede nella possibilità di avviare, già durante l’asciugatura di un carico, il lavaggio del carico successivo. In questo modo il procedimento LANADOL consente di operare al ritmo di un ciclo ogni venti minuti, permettendo, a seconda delle capacità dell’azienda, di lavare fra due e i tre carichi di biancheria all’ora.

La velocità delle operazioni è influenzata in maniera decisiva dal ritmo della successiva fase di finissaggio. Con macchine di capacità comparabile, quindi, la produttività del wet cleaning risulta superiore rispetto a quella del tradizionale lavaggio a secco con solventi.
 
La fase di pre-smacchiatura avviene in modo agevole, dato che l’unico sporco da pretrattare è il “grasso” presente sui colletti degli indumenti. La rimozione di macchie di alimenti, bevande ed escrezioni corporee, alquanto faticosa nel lavaggio a secco, avviene invece senza grandi sforzi nel caso del wet cleaning. Non si registrano inoltre problemi di odori indesiderati, ingrigimento o sbiadimento dei colori. Al contrario, gli indumenti trattati con questo procedimento hanno un odore piacevole, colori brillanti e risultano gradevolmente delicati al tatto.

Poiché il wet cleaning non prevede l’uso di alcun tipo di solvente, scompaiono anche i problemi legati allo stoccaggio ed alla distillazione dei solventi e le spese per lo smaltimento dei residui di distillazione, quali rifiuti speciali da parte di imprese di smaltimento certificate.

Vengono meno inoltre i controlli e i vincoli solitamente imposti dalle autorità in caso di impiego di solventi. Di norma, gli impianti per wet cleaning possono essere tranquillamente installati all’interno di centri commerciali o centri cittadini, con risvolti non indifferenti anche sui costi di assicurazione dell’attività.

Il wet cleaning comporta sì un maggiore dispendio in fase di finissaggio, ma si tratta, in ogni caso, di un dispendio relativamente contenuto se si dispone di macchine di finissaggio opportunamente calibrate sulle esigenze del wet cleaning e se il personale ha ricevuto un’adeguata formazione all’uso delle stesse. Il finissaggio dei tessuti sottoposti a lavaggio ad acqua con procedimento  wet cleaning non è più difficile rispetto a quello dei tessuti lavati a secco, solo diverso. Il wet cleaning richiede l’uso macchine di finissaggio professionali come topper per pantaloni, manichini e moderni tavoli da stiro. L’uso di un normale tavolo da stiro renderebbe l’operazione di finissaggio molto difficoltosa e produrrebbe risultati insoddisfacenti. La cura professionale dei tessili non può prescindere dall’impiego di opportuni sistemi di stiratura, strumenti indispensabili per la qualità del finissaggio dei capi.

Quali sono i vantaggi e le possibilità d’impiego offerte dal wet cleaning?

La tabella comparativa sottostante rende immediatamente evidenti i vantaggi del procedimento wet cleaning. I dati si riferiscono tuttavia ai soli servizi di lavanderia per clienti privati e non a quelli del settore industriale.

<b> Servizio:</b> <b> Lavaggio a secco </b> <b> Wet cleaning</b> <b> Lavanderia</b>
<b> Completi da uomo, tailleur</b> ++ + - -
<b> Pantaloni, gonne</b> ++ ++ - -
<b> Abiti, camicette</b> + ++ - -
<b> Indumenti sportivi e protettivi</b> + ++ (+)
<b> Indumenti di facile cura e abbigliamento per il tempo libero</b> + ++ +
<b> Biancheria per la casa/tende</b> + + +
<b> Camicie </b> + ++ ++
<b> Biancheria da letto e cuscini </b> - - ++ +
<b> Biancheria intima, da letto e da tavola </b> - - + ++

Valutazione:    ++ = buono; + = praticabile; (+) = praticabile con limitazioni; - - = impraticabile

La tabella offre una panoramica della vasta gamma di applicazioni cui il wet cleaning si adatta nel contesto della cura dei tessili. In questo senso, può essere considerato come un ponte fra le lavanderie a secco e le lavanderie ad acqua e aprire per le prime interessanti prospettive di mercato nel settore della biancheria privata e, per le seconde, in quello dei capi di abbigliamento esterno.

Cosa rende il wet cleaning il miglior procedimento per la cura dei tessili?

  • Risultati di lavaggio eccellenti in grado di garantire la massima igiene.
  • Elevata sicurezza sui materiali più delicati e sugli indumenti più elaborati.
  • Il sistema di lavaggio LANADOL consente di lavare efficacemente capi etichettati con simbolo W e P e capi per cui è indicato il lavaggio a mano.
  • Colori splendenti.
  • Gradevole odore di fresco.
  • Piacevole delicatezza al tatto.
  • Vasta gamma di impieghi in tutti i settori del servizio di lavaggio a secco.
  • Vasto consenso presso l’opinione pubblica.
  • Possibilità di conquistare quella parte di clientela solitamente avversa al lavaggio a secco.
  • Ampliamento dell’offerta di servizi e conseguente incremento della competitività.

Cosa rende il wet cleaning il più ecologico fra i procedimenti di lavaggio?

  • Indumenti e tessuti vengono trattati con acqua e detersivi biodegradabili.
  • I prodotti LANADOL rispondono a tutti i criteri di assegnazione del marchio ”Blauer Engel".
  • Assenza di qualsiasi emissione di composti organici volatili (COV) nell’atmosfera.
  • Nessun rischio di inquinamento per l’aria e per il suolo.
  • Un miglior ambiente di lavoro grazie all’assenza di solventi.
  • Il procedimento non impiega solventi.

Il wet cleaning è indiscutibilmente il più ecologico e salutare fra i procedimenti di lavaggio!

Cosa rende il wet cleaning particolarmente vantaggioso in termini economici?

  • Possibilità di conquistare quella parte di clientela solitamente avversa al lavaggio a secco.
  • Assenza di residui di distillazione il cui smaltimento comporta notevoli costi per l’azienda.
  • Ridotti consumi in termini di acqua, energia e detersivi.
  • I cicli di lavaggio più brevi consentono di ottenere più rapidamente un ritorno sull’investimento effettuato nei macchinari.
  • Minori costi di acquisto e manutenzione.

Esiste un simbolo di mautenzione internazionale per il wet cleaning?

Il gruppo di lavoro per l’integrazione del wet cleaning nel sistema di etichettatura di manutenzione internazionale nasce nel 1994 su iniziativa del dott. Krüssmann (dell’istituto WFK Krefeld) allo scopo di garantire la tutela giuridica di fabbricanti, commercianti e professionisti del settore tessile, ivi incluse le lavanderie a secco. Nel 1995, il gruppo di lavoro confluisce nello European Wet Cleaning Commitee (EWCC) che, sotto il coordinamento dell’istituto olandese TNO, con la collaborazione degli istituti di ricerca tessile CTTN (Francia), FCRA (Gan Bretagna), IFP (Svezia), dell’istituto Hohenstein (Germania) e dell’istituto di ricerca applicata (WFK) di Krefeld (Germania) ed avvalendosi dell’assistenza di esperti del settore chimico e metalmeccanico, elabora i criteri di valutazione per l’assegnazione del simbolo di manutenzione “W”.

Ne nasce nel 1998 il progetto Acquacarb, promosso dalla Commissione Europea, la cui finalità era quella di fissare, attraverso la definizione di opportune norme CEN, idonei requisiti di prova per l’assegnazione del simbolo di manutenzione “W”, distinguendo quest’ultimo dagli altri simboli di manutenzione internazionali esistenti.

In virtù delle dimensioni globali del settore della produzione e del commercio dei tessili, è stato necessario individuare procedimenti di prova applicabili a livello mondiale, in grado di produrre risultati riproducibili e di essere eseguiti dai fabbricanti direttamente in loco. Per esigenze di standardizzazione internazionale, sono stati fissati, per il simbolo di manutenzione “W”, valori limite che il wet cleaning consente di ottenere con un’azione meccanica di lavaggio ridotta rispetto alle macchine impiegate per uso domestico e utilizzando tensioattivi non-ionici semplici, neutri e facilmente reperibili in tutto il mondo. Tali valori limite, pur situandosi ben al di sotto degli standard fissati da Kreussler e Miele, rappresentano comunque un importante passo in avanti. L’introduzione del simbolo di manutenzione “W” ha imposto criteri di prova vincolanti di carattere generale, che garantiscono l’esecuzione in sicurezza del procedimento di wet cleaning, ivi inclusa la fase di asciugatura.

Con l’introduzione internazionale del simbolo “W”, il wet cleaning è diventato a tutti gli effetti un procedimento di lavaggio che consente il trattamento efficace di tutti i tessili lavabili secondo le indicazioni riportate in etichetta e di quelli recanti in etichetta il simbolo “W”. I criteri di assegnazione del simbolo non tengono tuttavia conto di tutte le caratteristiche di protezione delle fibre offerte dall’originale sistema Miele di Kreussler. Le conseguenze nella pratica sono illustrate chiaramente nella fotografia riportata di seguito.

Das Nell’immagine si distinguono tre campioni di pura lana vergine.

Il campione di sinistra è stato lavato a secco in solventi idrocarburici
Il campione centrale è stato lavato con il procedimento Miele System LANADOL Sensitiv di Kreussler
Il campione di destra è stato sottoposto a wet cleaning conformemente al simbolo “W”

Se fra il campione lavato a secco e quello sottoposto a trattamento con LANADOL non si nota praticamente alcuna differenza, nel campione lavato come previsto dal simbolo “W” si è invece chiaramente verificato un fenomeno di ritiro.  

In altri termini, il wet cleaning con procedimento LANADOL è addirittura in grado di superare i requisiti fissati per il simbolo “W”, garantendo la massima sicurezza del procedimento di lavaggio ad acqua!

Esiste un’etichetta ecologica per il wet cleaning?

Certo, il wet cleaning si può fregiare del marchio ecologico "Blauer Engel – weil nassgereinigt"(perché lavato ad acqua) a norma RAL UZ 104.

Questo marchio intende richiamare l’attenzione del pubblico sui vantaggi del wet cleaning sia rispetto al lavaggio domestico sia, e soprattutto, rispetto al lavaggio a secco con solventi.

Lo slogan “protegge l’ambiente e la salute” mira a sensibilizzare il consumatore a compiere scelte di acquisto ecologicamente responsabili a tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente e ad adottare comportamenti improntati alla sostenibilità che lo inducano a rinunciare, di spontanea volontà, all’uso dei solventi alogenati nella cura dei tessili senza compromettere la qualità del risultato. Il più massiccio impiego del wet cleaning dovrebbe, inoltre, ridurre drasticamente le emissioni di composti organici volatili (COV) nell’atmosfera.

Il marchio RAL UZ 104 è stato il primo marchio ecologico assegnato al settore del lavaggio a secco professionale. Prima di esso, il marchio “Blauer Engel” appariva solo su prodotti per la casa prodotti secondo criteri ecologici. L’assegnazione del marchio a questo procedimento di lavaggio ne sottolinea il carattere innovativo e il ruolo pionieristico nel settore della cura professionale dei tessili.

Su vostra richiesta, saremo lieti di mettere a vostra disposizione la nostra esperienza per aiutarvi a conseguire il marchio ecologico "Blauer Engel".

Quali sono i limiti del wet cleaning?

Quando gli esperti del settore illustrano le caratteristiche del wet cleaning, devono far fronte a una domanda ricorrente: “Qual è la percentuale di indumenti e tessuti trattabili con wet cleaning e quale, invece, quella di indumenti e tessuti che richiedono ancora l’utilizzo di solventi?”

Oppure, più nel dettaglio: “Per quali articoli conviene scegliere per il wet cleaning e quali sono i suoi limiti sia in termini di costi che di rischi durante il trattamento?”

Queste due domande perdono tuttavia di vista il vero nocciolo della questione. La domanda da porsi è infatti la seguente: “Il wet cleaning offre migliori prospettive per il futuro del settore del lavaggio a secco rispetto al lavaggio con solventi?“

L’esperienza oltre ventennale nel settore del wet cleaning ci consente di rispondere con chiarezza e precisione:

  • Il lavaggio professionale dei tessili con il solvente “acqua” non è pericoloso per la salute e non danneggia l’ambiente.
  • Il wet cleaning gode del consenso unanime di clienti e operatori del settore.
  • L’azione pulente, l’efficacia sulle macchie e l’igiene dei tessili sono eccellenti.
  • La gamma dei possibili impieghi è vasta: dal servizio di lavaggio camicie a servizi appositamente dedicati ad indumenti sportivi e tessuti per esterni, abiti da sposa passando per il servizio di lavaggio biancheria da letto e il lavaggio di jeans, camicette, abiti e completi.
  • I costi di installazione ed esercizio sono considerevolmente minori rispetto al lavaggio con solventi, venendo meno i rischi operativi.

 
Rimangono tuttavia aperti altri interrogativi, riguardanti:

  1. la valutazione dei rischi di trattamento, quando l’etichettatura di manutenzione indica (P) o (F);
  2. la corretta formazione degli operatori, onde evitare di danneggiare gli indumenti dei clienti a causa di errori;
  3. le necessarie macchine di finissaggio e i metodi di finissaggio necessari;
  4. la determinazione dei costi, la fissazione dei prezzi e il marketing attivo.


Sin dalla sua introduzione sul mercato, l’immagine positiva ed ecologica del marchio RAL UZ 104 ha contribuito non poco all’affermazione internazionale di questo innovativo sistema di lavaggio. Come azienda inventrice del lavaggio ad acqua con LANADOL, Kreussler ha certamente tratto beneficio da questa immagine, tuttavia gli standard tecnici dei prodotti e dei procedimenti LANADOL vanno ben oltre i criteri del marchio “Blauer Engel”.

Oggi come oggi, il sistema LANADOL si pone all’avanguardia nel campo del wet cleaning.

Il wet cleaning è il sistema di lavaggio del futuro?

Persino i più scettici nei confronti del wet cleaning ammettono che questo procedimento è più semplice ed efficace rispetto all’uso dei solventi nel trattamento di capi di facile cura, indumenti sportivi, pantaloni, gonne, camicette, impermeabili e tutto ciò che può essere impermeabilizzato. Soltanto giacche, cravatte e completi presentano rischi e risultano più laboriosi in fase di finissaggio.

Tuttavia, se i vantaggi del wet cleaning sono innegabili in termini di installazione, sicurezza, costi di trattamento, ampiezza della gamma di servizi, qualità di lavaggio e consenso presso la clientela e se i risultati sono impeccabili praticamente su qualsiasi capo a eccezione dei capi di abbigliamento esterno da uomo, non si vede perché non ci si debba concentrare semplicemente sulla risoluzione graduale proprio di quest’ultimo problema.

Il vastissimo numero di lavanderie che ogni giorno tratta anche i problematici capispalla da uomo con il wet cleaning testimonia quanto la soluzione sia ormai vicina. E questo accade in tutto il mondo. Imparare è quindi possibile e il successo riscosso quotidianamente da queste aziende tra mille difficoltà indica che la via imboccata è quella giusta. In molti paesi, gli investimenti nelle tecnologie di lavaggio ad acqua sono addirittura incentivati sia economicamente che tramite un alleggerimento degli adempimenti burocratici. 

La maggior parte delle lavanderie a secco offre sia il wet cleaning che lavaggio a secco con solventi; il numero di articoli trattati con wet cleaning aumenta, però, di anno in anno.

Sono molte le lavanderie a secco che, per la posizione “delicata” (per esempio all’interno di centri commerciali, nelle immediate vicinanze di supermercati e esercizi di ristorazione) o per le rigorose norme ambientali vigenti nel loro paese, decidono ormai di optare esclusivamente per il wet cleaning. 

Anche nel settore delle lavanderie industriali si osserva ormai la tendenza a lavare ad acqua anche i delicati capi di abbigliamento aziendale, spesso proposti in leasing a banche, compagnie assicurative o uffici.

Un tradizionale “feudo” del wet cleaning sono poi le lavanderie interne di strutture quali case di riposo e case di cura, così come quelle delle caserme dei vigili del fuoco, dove hanno il delicato compito di trattare i preziosi indumenti protettivi.

La risposta, quindi, non può che essere affermativa: il wet cleaning è e rimane il lavaggio del futuro; il lavaggio ad acqua si è ormai affermato a livello mondiale e la gamma di prodotti LANADOL soddisfa e addirittura supera i requisiti previsti per il simbolo di manutenzione "W", garantendo così una sempre maggiore sicurezza d’uso!